“SAN MARTINO ARTS & CRAFTS” è il primo Festival di arte, design e artigianato del filo e della tessitura organizzato a San Martino di Castrozza. Nel centro del paese i negozi e la Galleria Cimone ospitano opere di artisti ed artigiani della Fiber Art. Originali creazioni, tappeti, arazzi, opere d’arte, complementi d’arredo ed oggetti del design manifatturiero, dalla tradizione al contemporaneo, dialogano in armoniose installazioni.

 

La tessitura è una pratica antica, che accomuna Oriente ed Occidente. Nata da esigenze pratiche, si diversifica negli strumenti e nei materiali utilizzati: con tecniche diverse, fa emergere una creatività primordiale, per l’indispensabile manualità che richiede e, al contempo, profonda, per l’introspezione che la necessaria lentezza del movimento permette.

 

ARTS

L’attrazione per la materia suscita il desiderio di lavorarla: si può inventare un filato di carta di giornale e lavorarlo con le tecniche tradizionali dei ferri per la maglia o con l’uncinetto, per creare opere a impatto zero; si può tornare bambini e giocare con fili colorati e bastoncini, riscoprendo le origini iraniane, con i tradizionali tappeti, o le origini armene, nell’oro dell’antica oreficeria e dei manoscritti miniati. Dalle tradizioni popolari si passa all’antropologia e frammenti di mondi scomparsi diventano frammenti di tessuto strappati e ricomposti attraverso il ricamo.

Intrecci, nodi, combinazioni di legami, sono relazioni: palline-anime di capelli, portatrici di emozioni e confidenze, sono unite da un filo-vita d’oro; occhi stampati su stoffe cucite cercano sguardi; un filo di seta guidato dall’ago va a scoprire il legame sottile tra cose diverse, cercando di portare armonia dove regna il caos; mentre un nodo racchiude un piccolo cosmo di energia da liberare.

Il filo è la metafora un percorso, la narrazione in un diario: di memorie, racchiuse in un giardino che custodisce i pensieri, i sogni e gli affetti di una vita; di viaggi mentali, ricamati su una valigia trasparente; di paesaggi, luoghi, ricordi, sentimenti e infine riflessioni, permesse dai tempi lunghi del ricamo. 

L’ago e il filo ricuciono le ferite dopo un incidente, dando nuove forme alle cicatrici; o suturano un’immensa ferita muta ma colorata.

La tessitura permette di creare una seconda pelle, l’abito: un abito nero di ricordi da indossare; un grande maglione, preparato con cura, per accogliere il mondo; un involucro di foglie di palma pronto a custodirci e a ridarci vita; ma è anche un abito senza corpo, per denunciare lo smarrimento della femminilità e l’esigenza di ridisegnare un’identità femminile, partendo dalla distruzione degli stereotipi contemporanei. L’abito è il medium per interagire con lo spettatore e sperimentare, nel tempo reale della performance, la dimensione sensoriale di un frammento dell’universo femminile.

Il filo ricama il paesaggio delle Dolomiti o semplicemente attraversa con il colore rosse quello reale di San Martino. Riscrive lo spazio, il cui sistema casuale si muove in cerca di una stabilizzazione, fino a nidificare una calma idea di vuoto.

Una realtà diversa, che esiste in un mondo lontano, è rappresentata da una chitarra spezzata, ‘disabile’, avvolta da un filo di lana e sormontata da una nuvola eterea che ne evidenzia l’esclusività.

Un arazzo dà voce alle vittime sul lavoro: attraverso 146 lapidi cucite, ricorda l’incendio della fabbrica Shirtwaist Company di New York, del 1911, riportandoci all’attualità di simili tragedie. Così, cordini legano insieme frammenti di tela stampata, per unire il dolore delle madri che hanno perso i figli in terre lontane.

In questo modo il filo entra nel linguaggio dell’arte, per riscoprire la piacevolezza di una gestualità antica e dare voce ai propri pensieri, per individuare nuovi percorsi, per riscrivere lo spazio in cui siamo e per vedere oltre, senza dimenticare la nostra storia.

 

… AND CRAFTS

Il movimento lento, ripetitivo, ritmico dell’intrecciare i fili, diventa un gesto poetico, che dalla semplicità di una pratica umile crea un tessuto prezioso.

La materia subisce una metamorfosi: con la lavorazione del feltro, la lana cardata perde la sua solidità fisica trasformandosi in una trama pannosa. La trasformazione si compie attraverso un lavoro arcaico, fatto di acqua, sapone e un grosso impegno manuale. Questa natura peculiare e l'eredità che la lana cardata si porta dietro, ne riaffermano l’aspetto materico, permettendo ad altri di ritrovare il tatto, il calore, l'odore e tutti i piccoli dettagli ed imperfezioni tipici delle cose naturali. Così si evocano emozioni, senza mediazioni, mantenendo una costante attenzione all'aspetto ecologico e sensibilizzando le persone al consumo attento.

 

 

L’energia profusa nella tessitura si alimenta di un discorso narrativo. Non solo la metafora del filo, della trama, dell’intreccio, rimandano al racconto, ma anche la tradizione, insita nelle pratiche tessili, è di per sé una storia. Una storia che si evolve e si attualizza per emergere in straordinarie creazioni contemporanee. Ecco ‘San Martino Arts & Crafts’ vuole essere questo: uno sguardo su questo straordinario mondo del filo che non smette mai di evolversi.

 

 

Marinella Montanari